“Dimmelo. Me lo dimenticherò.
Mostramelo. Probabilmente me ne ricorderò.
Ma coinvolgimi e lo comprenderò.” (Confucio)
L ’ Igiene Orale è suddivisa in:
– Primaria che vuol dire mangiare cibi salutari per la bocca;
– Secondaria che ripara i danni provocati dal non essere corretti nella prima.
IGIENE PRIMARIA
Mangiare cibi contenenti fibra naturale, come può essere una mela o una bistecca, vuol dire mangiar bene; succhi di frutta, pastine, tramezzini, caramelle, cioccolato, vuol dire mangiar male perché è roba appiccicaticcia, lascia placca, non massaggia la gengiva ed in più, se non viene ripulita, non si autoripulisce come la prima.
L’uomo bianco non mastica più, si è ridotta la dimensione della sua bocca ed ecco che i denti non c’entrano più, com’è il caso del dente del giudizio, e così quasi tutti devono portare l’apparecchio ortodontico.
Lo stesso danno è provocato anche dall’allattamento artificiale al posto di quello materno e dall’uso del ciuccio.
… È proprio per tutti questi motivi che dobbiamo pensare all’igiene secondaria
IGIENE SECONDARIA
Quando?
La 1a regola di una corretta igiene orale richiede che subito dopo ogni pasto, anche se fosse una merenda, si effettui una completa pulizia dei denti e delle gengive, per impedire alla placca batterica di annidarsi e di trasformarsi nel giro di 48 ore in tartaro duro che può essere rimosso solo dal dentista.
Una volta tolto il tartaro, il paziente ha molta sensibilità: sente il caldo ed il freddo perché il dente non è più avvolto né dalla gengiva né dal tartaro.
Consiglio di applicare il fluoro topicamente per elettroforesi per diminuire la sensibilità e rinforzare lo smalto.
La gengiva ritorna a coprire il dente dopo due o tre settimane circa, solo se il paziente provvede alla pulizia sempre dopo ogni pasto, altrimenti la tasca gengivale lasciata dal tartaro rimosso, sarà presto riempita da un doppio spessore di tartaro.
Come?
I denti vanno puliti su tutti i loro lati senza dimenticare le superfici rivolte verso la lingua , la superficie masticante dei denti e le superfici dell’ultimo dente, in particolare quella rivolta verso il fondo della bocca.
Inoltre per una corretta igiene orale non si deve trascurare di pulire con lo spazzolino anche la superficie della lingua, ricettacolo di batteri, facendo scorrere lo spazzolino dal fondo alla punta e le guance, altrimenti gli alimenti residuati in tali zone andranno a depositarsi di nuovo sulla superficie del dente.
Pulire i denti con la tecnica verticale, rotatoria, orizzontale, diventa una cosa di poca importanza, basta andare intenzionalmente su tutte le superfici dei denti manovrando lo spazzolino come per ripulire una pentola nera in modo da spazzare via la placca batterica, cioè quella pellicola vischiosa che si forma sui denti e che costituisce la causa primaria della carie.
Se la gengiva sanguina è perché c’è una gengivite, perché c’è placca, perché lo spazzolamento non è efficace ed allora…
Spazzolino ed energia !!!
… solo così la gengiva guarisce e non sanguinerà più.
Quanto tempo deve durare lo spazzolamento??
… per almeno 3 minuti
perché è stato sperimentalmente provato che questo è il tempo minimo per eliminare, attraverso l’azione alternata dello spazzolino e degli sciacqui, la maggior parte, se non tutta, della placca batterica oltre che dei residui alimentari grossolani.
Per il bambino è indispensabile controllare questo tempo con un orologio o una clessidra. Dal tabaccaio o nei negozi di giocattoli vendono delle piccole clessidre ed il passaggio della sabbia colorata da una parte all’altra impiega esattamente 3 minuti.
I MEZZI
Placca … io ti distruggerò !!
Lo SPAZZOLINO deve possedere questi requisiti:
– manico dritto;
– ciuffo piccolo in modo da raggiungere agevolmente tutti i punti della bocca;
– setole sintetiche con punte arrotondate perché le setole naturali possono essere fermentate dai batteri e diventare così un deposito di germi, possono ferire la gengiva perché sono taglienti sulla punta ed in più non puliscono bene perché sono morbide.
È molto importante che lo spazzolino sia sempre in buone condizioni; sostituitelo ogni volta che le setole sono incurvate, deformate o sfrangiate (in genere ogni 3 mesi).
Il DENTIFRICIO deve essere soltanto un sapone e non deve contenere sostanze antibatteriche perché, se viene usato per lungo tempo, è come si prendesse antibiotici per tutta la vita; per cui quello con antibatterico può essere usato solo per limitatissimi periodi e sempre su prescrizione del dentista.
Il dentifricio inoltre non deve essere desensibilizzante perché la sensibilità del dente ci fa accorgere di una carie che sta iniziando e anche in questo caso sarà il dentista a prescriverci tale dentifricio.
Comunque è buona regola cambiare spesso dentifricio che può contenere anche del fluoro.
Se si assumono medicine omeopatiche è bene utilizzare un dentifricio omeopatico che non contiene cioè sostanze che possono interferire con la propria cura come ad esempio la menta.
IMPORTANTE: Non ingerire il dentifricio né il collutorio.
Il FILO INTERDENTALE è ancora più importante dello spazzolino perché nemmeno il miglior spazzolino è in grado di rimuovere completamente la placca tra un dente e l’altro e lungo il margine gengivale.
È bene che sia non cerato e va usato almeno una volta al giorno, dopo la pulizia serale, facendolo scorrere con delicatezza tra un dente e l’altro senza irritare la gengiva, magari con l’aiuto della forcella tendifilo.
Gli aghi passafilo permettono di infilare il filo interdentale sotto i ponti e fra le capsule in modo da rimuovere la placca e i residui alimentari anche in queste zone.
In presenza di spazi interdentali molto ampi o se si portano apparecchi ortodontici fissi, è più idoneo l’utilizzo dello scovolino interprossimale al posto del filo interdentale.
Gli IDROPULSORI sono dei mezzi efficaci specialmente per chi porta protesi fissa o ortodonzia fissa, perché il loro getto penetra negli interstizi più difficili da raggiungere, rimuovendo i detriti alimentari senza danneggiare le gengive, anzi svolge su di esse un benefico massaggio. Questi però non vanno utilizzati in alternativa ai mezzi di cui si è parlato prima, semmai in aggiunta ad essi.
Lo SPECCHIETTO da dentista è utilissimo, infatti, permette di visualizzare facilmente tutte le aree più nascoste della cavità orale.
È consigliabile usare le PASTIGLIE RIVELATRICI DI PLACCA perché rivelano se i denti sono stati puliti correttamente. Basta far sciogliere una pastiglia in bocca, un piccolo sciacquo e poi si osserva il risultato: dove la placca resiste, i denti si macchiano di rosso. Grazie a queste efficienti spie possiamo guardare in faccia il nemico, scoprendo dove si annida subdolamente. È allora il momento di intervenire energicamente con spazzolino e filo interdentale.
Consigliamo inoltre un controllo dal dentista ogni sei mesi perché il nostro motto è:
“ PIÙ PROFILASSI E MENO CURE! ”
“Dimmelo. Me lo dimenticherò.
Mostramelo. Probabilmente me ne ricorderò.
Ma coinvolgimi e lo comprenderò.” (Confucio)